Il metodo Carpe Notas prende spunto dai metodi d’insegnamento di altre discipline, in particolare della matematica più elementare e della lettura e scrittura delle lingue. Questi campi hanno avuto la fortuna di esser stati esplorati scientificamente in campo pedagogico e didattico molto di più della musica. Un pilastro fondamentale nell’elaborazione di Carpe Notas è stato inoltre il noto volume “L’apprendimento dell’astrazione”di Britt-Mari Barth.
La sequenza delle note è stato quindi da subito il nucleo di partenza. Nei primi esperimenti è stato incredibile osservare come questa sequenza, che come insegnanti si dà per scontata e semplicissima, potesse risultare anche molto difficoltosa da imparare. La seconda osservazione sono stati i notevoli progressi nella lettura delle note di quegli allievi che si trascinavano stanchi e svogliati, e che col senno di poi erano vittime di un metodo d’insegnamento inadeguato molto più che del presunto disinteresse per la materia.
La prima stesura di un metodo per il solfeggio risale al 1998: esercizi basati sulla sequenza e tassonomia corretta degli elementi ritmici e differenziazione di chiavi e registri, in modo da offrire a tutti un solfeggio utile per il proprio strumento furono i punti centrali.
Dopo aver utilizzato questo metodo per cinque anni si è resa necessaria una prima revisione del tutto, con due principali scopi: l’aggiunta di un’introduzione con esercizi e giochi sulla sequenza delle note e adeguamento del numero di esercizi per le varie difficoltà. Il tutto suddividendo gli argomenti su quattro anni d’insegnamento e differenziandoli per chiave e tessitura. Si tratta dei libretti ora distribuiti tramite Amazon.
Una terza tappa dello sviluppo del metodo è stato il volume “Capitan Recorder e il Solphyllus Soniferus”un volume nel quale l’apprendimento delle note è legato ad una storia che dà una chiave di lettura supplementare alle regole della notazione musicale. Il volume ha riscontrato l’interesse degli allievi, ma la storia “ruba” una notevole quantità di tempo alle lezioni di musica e necessiterebbe uno spazio molto maggiore di quello concesso alla disciplina. Sarebbe un ottimo strumento per un approccio interdisciplinare, ma è musica ipotetica…
Eccoci infine a Carpe Notas: gli esercizi sulla sequenza sono stati ottimizzati nelle tre varianti: scritta, a voce, a voce a tempo. Gli esercizi di ascolto assicurano un corretto collegamento col significato delle note, gli esercizi sui patterns contenenti le terze staccano l’attenzione dai gradi congiunti, che diventano l’appoggio sicuro per qualsiasi esigenza di lettura delle note.